“La portata e la gravità della violenza contro i civili, compresi i bambini e il personale umanitario, stanno aumentando in Myanmar. Solo nelle ultime due settimane diversi minori sono stati uccisi in numerosi bombardamenti e raid dei militari nello Stato di Kayah e nella regione di Sagaing, compreso il bombardamento di un campo per sfollati interni a Kayah. Lo Stato di Kayah è stato anche il luogo dell’efferato attacco del 24 dicembre scorso contro almeno 35 civili, inclusi quattro bambini e due membri dello staff di Save the children”. L’organizzazione in difesa dei diritti dell’infanzia pubblica un report, ad un anno dal colpo di Stato dell’esercito birmano. Gli operatori umanitari di Save the children morti nell’attacco, “entrambi giovani padri appassionati di educazione dei bambini, stavano tornando al loro ufficio dopo aver lavorato a una risposta umanitaria in una comunità vicina”. Nell’ultimo anno – ricorda l’organizzazione – almeno 150.000 bambini sono stati costretti ad abbandonare le proprie case. Dati recenti Onu mostrano che almeno 405.700 persone sono fuggite dalle loro abitazioni a causa dei combattimenti da quando i militari hanno preso il potere quasi un anno fa, con una cifra che è aumentata del 27% solo nell’ultimo mese.
Circa il 37% degli sfollati in tutto il Paese sono minori, molti dei quali vivono all’aperto nella giungla, in rifugi improvvisati, esposti a fame, rischi e malattie. La violenza si è particolarmente intensificata negli ultimi mesi nello Stato sud-orientale di Kayah, dove la scorsa settimana due sorelle adolescenti sono state uccise nel bombardamento di un campo di sfollati interni. L’Onu stima che 91.400 persone siano fuggite dalle loro case nello stato di Kayah da febbraio 2021, ma fonti locali pensano siano più della metà dei 300.000 abitanti della zona. Prima del colpo di stato, c’erano già 370.000 sfollati in tutto il Paese, tra cui decine di migliaia di bambini Rohingya che vivevano in campi di detenzione nello stato di Rakhine. La situazione per loro e per i quasi 500.000 minori Rohingya e famiglie fuggiti in Bangladesh rimane fragile. Save the children chiede al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di “trovare il modo di affrontare la crisi e proteggere i bambini da violenze, attacchi e sfollamenti in Myanmar”.