This content is available in English

Romania: diocesi di Iasi, causa di canonizzazione di don Matei, fucilato dal regime comunista. Don Moraru al Sir, “santità vissuta nella carità”

(Foto diocesi di Iasi)

Ucciso in odio alla fede dai comunisti, in Romania, e buttato in una fossa comune, ora il sacerdote romeno Dumitru Matei è proposto per gli onori degli altari. La fase diocesana della sua causa di beatificazione e canonizzazione sarà aperta domenica 30 gennaio, con una messa presieduta nella cattedrale romano-cattolica Santa Maria Regina di Iași da mons. Iosif Păuleț, vescovo della diocesi di Iași. La Congregazione per le cause dei santi ha dato il 16 dicembre scorso il suo accordo per le ricerche sul martirio del Servo di Dio il sacerdote Dumitru Matei. Nato il 28 luglio 1913 in un villaggio della provincia romena di Bacău, nell’est della Romania, Dumitru Matei è stato ordinato sacerdote nel 1939 a Iași, dove ha svolto il suo ministero. Incaricato, nel 1948, dal suo vescovo di occuparsi dei poveri, distribuiva gli aiuti ricevuti dall’estero, soccorreva gli affamati, i prigionieri di guerra, gli ebrei. Aiutando la resistenza non armata anticomunista, viene arrestato dalla Securitate nel maggio 1950. Dopo alcuni mesi di detenzione nella prigione di Jilava, è processato e condannato a morte per “spionaggio e alto tradimento”. Viene fucilato il 21 febbraio 1951 e il suo corpo buttato in una fossa comune della prigione. “La sua fama di santità si è diffusa soprattutto nel suo villaggio e anche a Iasi, dove era molto conosciuto e da dove abbiamo tante testimonianze sulla sua santità vissuta soprattutto attraverso la carità”, ha dichiarato al Sir don Alois Moraru, storico e responsabile diocesano per la causa di canonizzazione di don Dumitru Matei.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia