“La pace è possibile solo attraverso l’educazione, e l’esperienza concreta della convivenza. Stereotipi e pregiudizi non vengono superati dall’esortazione ma dalla mescolanza di persone di culture, lingue e origini diverse che, vivendo insieme, si rendono conto che l’altro non è poi così diverso per dignità, sogni, speranze di futuro”: è quanto afferma padre Francesco Patton, custode di Terra Santa, in una intervista concessa a Pax Christi Francia, in occasione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che a Gerusalemme si celebra quest’anno dal 22 al 30 gennaio. Presente in Terra Santa da 800 anni, la Custodia svolge una missione importante di educazione alla convivenza. “Presto due scuole saranno aperte anche in Siria”, al servizio del dialogo tra cristiani di diverse confessioni, ma anche con rappresentanti e fedeli musulmani ed ebrei. “Il dialogo ha sempre caratterizzato la nostra presenza qui, tra generazioni ma anche con tutti coloro che ci circondano. Senza il dialogo non saremmo sopravvissuti qui”, sottolinea padre Patton. “I responsabili delle Chiese – conclude – sono consapevoli che dobbiamo andare avanti insieme se vogliamo proteggere la piccola presenza cristiana. Ho assistito a straordinari esempi di riavvicinamento, collaborazione e azione, assumendo anche rischi comuni per la difesa della comunità cristiana che è meno del 2%. Qui le famiglie sono tutte ecumeniche”.