Come da tradizione inaugurata circa vent’anni fa, la diocesi di Rimini dedica l’ultima domenica del mese di gennaio alle iniziative per la Giornata della promozione umana in missione. Una ricorrenza che ha lo scopo di sensibilizzare le comunità del territorio sul tema e sull’importanza dell’attività missionaria. Nello specifico, l’intento della diocesi (attraverso l’Ufficio missionario diocesano “Missio Rimini”) è quello di raccontare quali sono i progetti riminesi attivi al momento, attraverso la testimonianza diretta dei missionari attualmente impegnati in tutto il mondo.
L’appuntamento è previsto per domenica 30 gennaio: in diverse parrocchie della diocesi (circa 15) sarà possibile ascoltare una testimonianza dal vivo di un missionario o una missionaria che vive in una delle realtà attualmente attive. “Sono tre i tipi di missione in atto nel mondo – sottolinea l’Ufficio missionario della diocesi di Rimini –. La missione ‘di frontiera’, laddove sono esplose situazioni di estrema emergenza che necessitano di una risposta immediata. Pensiamo al dramma dell’immigrazione: ecco allora presenze missionarie a Lampedusa, Lesbo, Polonia dietro il filo spinato (con Operazione Colomba della Comunità Papa Giovanni XXIII) o in Afghanistan (con la Comunità di Sant’Egidio). Poi c’è la missione ‘strutturata’ – continua Missio Rimini –, che obbedisce ad una progettualità e vede impegnata una congregazione religiosa, sacerdoti missionari e laici. Questa missione perdura nel tempo ed è garantita anche da un ricambio di personale (come la missione Rimini per Mutoko in Zimbabwe)”. Infine, la diocesi riminese sottolinea l’esigenza di una sempre maggiore “missione a km 0”, ossia la missione di prossimità, portata avanti sul territorio. A Rimini ne è un esempio, tra gli altri, l’attività dell’associazione “Campo lavoro missionario”, che da 40 anni organizza campi di raccolta di materiali di recupero per finanziare progetti solidali in tutto il mondo.