“Certamente c’è una ripresa economica in Europa, ne misureremo nelle prossime settimane la velocità perché c’è senz’altro anche un rallentamento di questa ripresa”. Lo ha detto il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, intervenuto di persona all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma. “Non è soltanto di un rimbalzo delle nostre economie che abbiamo bisogno – il monito del commissario –. Tornare al livello e alla situazione precedente alla pandemia non è tornare ad una ipotetica età dell’oro. Era un contesto in cui le disuguaglianze erano molto forti, la crescita limitata, il contrasto al cambiamento climatico in ritardo, e la competitività dei nostri sistemi europei nei confronti dei grandi attori mondiali era molto messa in discussione”. “Da questo vogliamo uscire; non soltanto dalla crisi tornando come eravamo prima. Abbiamo un’occasione per farlo perché l’Europa ha scelto in questa crisi un approccio completamente diverso da quello della crisi finanziaria dello scorso decennio mettendo in comune 800 miliardi per la transizione verde. per la competitività. per l’innovazione, per l’inclusione sociale in un grande programma di rinascita che prevede per l’Italia anche decine di miliardi per la ricerca, l’università, i presidi sanitari sul territorio”, ha proseguito Gentiloni invitando a saper cogliere “questa grande occasione”. Un quarto delle risorse europee “è destinato all’Italia; un quarto di questo programma straordinario di rinascita è destinata al Paese che dopo la Grecia ha il debito più alto in Europa e la capacità di spesa delle risorse europee meno efficace. L’Italia deve insomma “usare bene questi fondi. Ecco l’entità della sfida che ci attende; una sfida che va affrontata innanzitutto dal governo, ma anche dall’insieme del mondo economico, della società, della cultura, perché la rinascita o sarà un’impresa comune o non sarà”.