Suicidi in carcere: Gnpl, “ridurre le tensioni e ridefinire un modello detentivo”

“Al 24 gennaio i suicidi in carcere nell’anno sono stati otto: uno ogni tre giorni. È un dato che non può essere né sottovalutato né, tantomeno, ignorato”. L’allarme è stato lanciato, stasera, dal Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale (Gnpl).
“Anche se è evidente che la decisione di porre fine alla propria vita si fonda su un insieme di fattori e di malesseri della persona e non può essere ricondotto solo al carcere, tuttavia, l’accelerazione che ha caratterizzato le prime tre settimane del 2022 non può non preoccupare e interrogare l’Amministrazione che ha la responsabilità delle persone che sono a essa affidate”, evidenzia il Gnpl.
Il Garante nazionale delle persone private della libertà intende segnalare la criticità della situazione in questo avvio dell’anno, proprio” per ribadire la necessità di ritrovare un dialogo produttivo attorno al tema dell’esecuzione penale detentiva che sappia rispondere alla particolare difficoltà oggi vissuta negli Istituti da parte di chi vi è ristretto e da parte di chi in essi opera quotidianamente”.
“Solo un dialogo largo, unito a provvedimenti che rispondano alla difficoltà dell’affollamento particolarmente accentuata in questa situazione pandemica, può indicare la via da percorrere per ridurre le tensioni, ridefinire un modello detentivo e inviare un segnale di svolta nel nostro sistema penitenziario”, conclude il Gnpl.

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