“Con preoccupazione apprendiamo la notizia che i recenti colloqui tra la Russia e l’Occidente non hanno portato a un accordo”: lo scrivono oggi, in un pressante appello per il dialogo, i vescovi cattolici della Polonia e dell’Ucraina, ricordando che “l’occupazione del Donbas e della Crimea hanno dimostrato che la Federazione Russa, violando la sovranità nazionale e l’integrità territoriale dell’Ucraina, manca di rispetto per le norme vigenti del diritto internazionale”. Rievocando le tragedie del XX secolo ad opera di regimi totalitari, i presuli sottolineano che “in nome di false ideologie intere nazioni furono condannate allo sterminio”, che allora il mondo fu testimone “dell’annientamento del senso di dignità della persona”, mentre “l’esercizio del potere politico venne limitato al solo uso della violenza”. Nell’appello sottoscritto dal presidente della Chiesa cattolica di rito ortodosso dell’Ucraina, mons. Sviatoslav Shevchuk, dal presidente dei vescovi cattolici polacchi, mons. Stanislaw Gądecki, da mons. Mieczysław Mokrzycki, presiedente pro tempore della Conferenza episcopale dell’Ucraina, e da altri presuli, si sottolinea che “la ricerca di modi alternativi per risolvere i conflitti internazionali è diventata oggi un’esigenza tanto più pressante in quanto il terrificante potere degli strumenti di distruzione accessibili anche alle medie e piccole potenze nonché i legami sempre più stretti tra le nazioni di tutto il globo rendono difficile, se non quasi impossibile, la limitazione degli effetti del conflitto”. Per rafforzare l’appello il presidente dei vescovi polacchi, mons. Gądecki, ha indetto per mercoledì prossimo 26 gennaio in tutta la Chiesa polacca una speciale giornata di preghiera e di digiuno a favore della pace in Ucraina.