“L’istruzione è essenziale per la ripresa mondiale e per il conseguimento di tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile. È un diritto fondamentale, alla base di società resilienti, pacifiche e sostenibili”. Lo ha affermato l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell, anche a nome della Commissione europea, in occasione della Giornata internazionale dell’istruzione che si celebra oggi. Essa “è il caposaldo della transizione verde e uno degli elementi in grado di accelerarla. Consente ai cittadini di sfruttare le opportunità offerte dallo sviluppo digitale e offre speranza e protezione alle persone vittime di crisi umanitarie e di sfollamenti forzati. Un’istruzione di qualità è un elemento imprescindibile per lo sviluppo di ogni bambino e di ogni giovane”. Nel 2022, Anno europeo della gioventù e 35º anniversario del programma Erasmus, l’Ue “ribadisce l’importanza fondamentale di un’istruzione di qualità per l’evoluzione personale, sociale e professionale di giovani e bambini, all’interno e all’esterno dell’Unione europea, al fine di costruire un futuro migliore e più equo, ridurre le disuguaglianze socioeconomiche e di genere e promuovere la pace e la democrazia”.
Ma Borrell spiega nel messaggio: “Ancor prima della pandemia di Coronavirus, 260 milioni di bambini e adolescenti in tutto il mondo non erano scolarizzati e quelli che lo erano non sempre avevano accesso a un’istruzione di qualità. La pandemia ha accentuato le disuguaglianze nel campo dell’istruzione, con un impatto sproporzionato sui gruppi svantaggiati, in ogni parte del mondo. L’Ue si è incamminata verso un percorso ambizioso mirante alla creazione di uno spazio europeo dell’istruzione entro il 2025, con obiettivi condivisi e iniziative faro che rinsalderanno ancor di più la collaborazione tra i 27 Stati membri. Per l’Unione l’istruzione è un importante canale di dialogo con le altre regioni del mondo”.
L’Unione europea intensificherà dunque “il suo impegno a favore dell’istruzione affinché tutti i bambini ed i giovani possano accedere all’istruzione, destreggiarsi almeno nella lettura, nella scrittura, nelle competenze matematiche e digitali di base e prepararsi a raccogliere le sfide e le opportunità del 21º secolo come cittadini impegnati del mondo”. In tal senso l’Ue “continua ad investire in un’istruzione di qualità in un’ottica di apprendimento permanente tramite sistemi di istruzione inclusivi ed equi, prestando un’attenzione particolare alle bambine, alle ragazze, alle donne e ai gruppi vulnerabili”.