La Chiesa colombiana (con un seminario promosso dalla Conferenza episcopale) e in particolare la diocesi di Buenaventura (con una celebrazione eucaristica) hanno celebrato con grande evidenza il cinquantesimo anniversario della morte di mons. Gerardo Valencia Cano, vicario apostolico prima di Mitú e poi di Buenaventura, morto in uno strano incidente aereo, uno dei protagonisti della stagione della Chiesa latinoamericana che portò alla Conferenza di Medellín. A Buenaventura l’arcivescovo di Cali, mons. Darío de Jesús Monsalve Mejía, ha auspicato che presto la Conferenza episcopale colombiana dia la propria approvazione al processo di beatificazione, dopo la fase preliminare promossa nella diocesi di Buenaventura. “Si tratta – spiega Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina –, di un importante riconoscimento alla pastorale del vescovo dei poveri e della popolazione afro del porto di Buonaventura. Mons. Valencia fu tra i firmatari del Patto Catacombe nel Concilio Vaticano II, promotore di uno storico incontro del Celam, di cui era incaricato per pastorale missionaria, nell’aprile 1968, a Melgar, a quale parteciparono i vescovi dell’opzione preferenziale dei poveri a livello latinoamericano, tra cui mons. Samuel Ruiz del Chiapas, dom Helder Camara di Olinda e Recife, mons. Leonidas Proaño di Riobamba, il vescovo della Consolata mons. Angelo Cuniberti e il suo segretario, padre Gaetano Mazzoleni”.
“Cambiamento sociale senza violenza, così si riassume la rivoluzione di mons. Valencia Cano, contro il razzismo e per una vita degna per tutti i popoli”, ha detto mons. Rubén Darío Jaramillo, super scortato dopo gravi minacce di morte del febbraio 2021, tra balli e festosi colori afro che hanno animato la messa.