“La pandemia ha colpito e ferito tutti e tutti hanno bisogno di essere ascoltati e confortati. L’ascolto è fondamentale anche per una buona informazione. La ricerca della verità comincia dall’ascolto. E così anche la testimonianza attraverso i mezzi della comunicazione sociale. Ogni dialogo, ogni relazione comincia dall’ascolto. Per questo, per poter crescere, anche professionalmente, come comunicatori, bisogna reimparare ad ascoltare tanto”. È l’appello rivolto ai giornalisti da mons. Angelo Spina, arcivescovo di Ancona-Osimo, in occasione della festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e degli operatori della comunicazione. Anche quest’anno a causa del Covid non è possibile incontrarsi nelle sedi delle redazioni ma l’arcivescovo ha inviato un messaggio per esprimere un ringraziamento e una parola di incoraggiamento. L’arcivescovo, citando Papa Francesco, osserva: “Chi lavora nei media impari ad ascoltare. Ascoltare, per un giornalista, significa avere la pazienza di incontrare a tu per tu le persone da intervistare, i protagonisti delle storie che si raccontano, le fonti da cui ricevere notizie. Ascoltare va sempre di pari passo con il vedere, con l’esserci: certe sfumature, sensazioni, descrizioni a tutto tondo possono essere trasmesse ai lettori, ascoltatori e spettatori soltanto se il giornalista ha ascoltato e ha visto di persona. Questo significa sottrarsi – e so quanto è difficile nel vostro lavoro! – sottrarsi alla tirannia dell’essere sempre online, sui social, sul web. Il buon giornalismo dell’ascoltare e del vedere ha bisogno di tempo”. “Cari amici – scrive mons. Spina -, San Francesco di Sales, vostro patrono, grande comunicatore, con la sua saggezza e sapienza aveva colto il meglio di come comunicare, ai toni polemici e aspri aveva saputo trovare la via nuova del dialogo e della dolcezza, seguendo la massima: ‘Se sbaglio, voglio farlo per troppa bontà piuttosto che per troppo rigore’. San Francesco di Sales, vi protegga e vi custodisca nel vostro delicato lavoro”.