Yemen: Save the Children, “almeno tre bambini tra gli oltre 60 uccisi negli attacchi aerei”. Nel Paese a fine 2021 vittime civili aumentate del 60%

“Almeno tre bambini e più di 60 adulti sarebbero stati uccisi e almeno altri 100 feriti in una serie di attacchi aerei oggi in Yemen, ma si teme che il numero reale sia più alto”. Lo denuncia oggi Save the Children in una nota con la quale riferisce che “i bambini stavano giocando in un vicino campo di calcio, quando i missili hanno colpito di mattina la città portuale di Hudaida. Gli attacchi aerei hanno anche danneggiato nella stessa città un centro di telecomunicazioni vitale, che controlla l’accesso a internet per tutto il Paese, causando un blackout nazionale”.
Un altro attacco aereo, prosegue la nota, ha colpito oggi una cella di detenzione temporanea nella città di Sada, uccidendo oltre 60 persone e ferendone più di 100, la maggior parte dei quali erano migranti. “Non è ancora chiaro – precisa l’Ong – se qualche minore sia rimasto ucciso o ferito nell’attacco”.
“Lo Yemen continua ad essere uno dei luoghi più pericolosi per essere un bambino oggi”, accusa il direttore di Save the Children in Yemen, Gillian Moyes, secondo cui “sono proprio loro a sopportare il peso di questa crisi. Vengono uccisi e mutilati, assistono alla distruzione delle loro scuole e degli ospedali e viene loro negato l’accesso ai servizi di base per la sopravvivenza. Ci chiedono: ha importanza se muoio?”. “Il bilancio attuale delle vittime di Sada è orribile”, ha proseguito Moyes, riferendosi a “migranti in cerca di una vita migliore per se stessi e le loro famiglie, civili yemeniti feriti a decine, è una situazione nella quale non avremmo mai voluto svegliarci. Nonostante tutto il personale di Save the Children sia presente, l’interruzione di internet potrebbe ridurre la nostra capacità di operare nei prossimi giorni, se il guasto non dovesse venire immediatamente riparato”. Dall’Ong la richiesta “a tutte le parti in conflitto di rispettare i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario. Le parti in conflitto devono proteggere i bambini e le loro famiglie dall’orrore della violenza in corso, evitare l’uso di armi esplosive nelle aree popolate, e prendere misure immediate e concrete per ridurre l’impatto su case, scuole, ospedali e infrastrutture civili vitali”.

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