A gennaio sono entrate in vigore le misure restrittive che Mosca ha imposto sull’esportazione di prodotti del legno che consistono in un aumento significativo dei dazi all’esportazione e una riduzione drastica del numero di valichi di frontiera attraverso i quali possono avere luogo le esportazioni di tali prodotti. Queste restrizioni “sono estremamente dannose per l’industria di trasformazione del legno dell’Ue, che dipende dalle esportazioni dalla Russia, e creano una notevole incertezza sul mercato del legname a livello mondiale”, dice oggi un comunicato da Bruxelles. “L’Ue – si legge – oggi ha chiesto l’avvio di consultazioni con la Russia in sede di Organizzazione mondiale del commercio (Wto)”. Infatti i dazi all’esportazione, dal massimo previsto del 13% o del 15%, vedono le aliquote schizzate all’80%, in violazione degli impegni assunti dalla Russia secondo il diritto del Wto. Allo stesso modo i 30 valichi di frontiera attraverso cui fluivano le esportazioni di prodotti di legname sono stati ridotti a uno solo (a Luttya, in Finlandia). Se le consultazioni non arriveranno a risolvere la controversia, l’Ue potrà chiedere al Wto la creazione di un panel per decidere della questione.