Salute: Policlinico Gemelli, da lunedì il settimo congresso internazionale sulla radiologia che cura i tumori

Ai blocchi di partenza la settima edizione di Miio-Live (Mediterranean Interventional Oncology), un congresso internazionale (www.miolive.eu) organizzato dalla Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs e dedicato alla radiologia interventistica oncologica. Mio-live 2022 vedrà la partecipazione della Società di interventistica oncologica americana (Sio), di quella europea (Cirse) e di due società scientifiche coreane (Ksir e Ksita). Obiettivo dare una visione globale dell’interventistica oncologica in un’ottica multidisciplinare. Il comitato scientifico è costituito da docenti della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica: radiologi interventisti, chirurghi (Felice Giuliante), radioterapisti (Vincenzo Valentini), internisti (Antonio Gasbarrini), oncologi (Giampaolo Tortora). Direttori del corso Cesare Colosimo, Riccardo Manfredi, e Roberto Iezzi. “La radiologia interventistica – commenta Manfredi, direttore Radiologia diagnostica e interventistica generale del Gemelli – nei centri ad alto livello di specializzazione come il nostro si affianca ormai di routine, agendo anche in maniera complementare, alla chirurgia, alla radio e alla chemioterapia, nel trattamento dei tumori. Le procedure interventistiche vengono selezionate, scelte e discusse da un team multidisciplinare e possono essere utilizzate come alternativa alle terapie tradizionali o in associazione alle stesse”. Il Gemelli è centro di riferimento nazionale e internazionale in questo campo; ogni anno qui vengono infatti effettuate oltre 4mila procedure di radiologia interventistica, metà delle quali in ambito oncologico.
La radiologia interventistica oncologica, una delle branche super specialistiche più high-tech del momento, effettua procedure guidate dall’imaging, cioè da nuove tecnologie ecografiche con fusione di immagini e da sistemi informatizzati e robotizzati di guida degli strumenti. Non prevede né anestesia generale, né esposizioni chirurgiche; per questo il paziente ha una ripresa molto rapida. “Negli ultimi 10-15 anni – ricorda Roberto Iezzi – la radiologia interventistica ha trovato applicazione in ambito oncologico, con due tipologie di trattamenti: percutanei e intra-arteriosi”. Infine la radiologia interventistica oncologica, nata per il trattamento delle lesioni primitive (epatocarcinomi, colangiocarcinomi) e secondarie del fegato (metastasi). Oggi le indicazioni si sono estese al trattamento di tumori del polmone, del rene, dell’osso, e si stanno ampliando verso altri tumori, come il pancreas, tumori ginecologici e della prostata.

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