“Un padre della Chiesa ebbe a dire che il sangue dei martiri fa crescere nuovi cristiani: il sangue di Romero, di Grande e dei loro compagni dovrà essere lo stimolo per ciascuno di noi per combattere la buona battaglia delle giustizia e della libertà in ogni situazione ed in ogni condizione di vita”. Lo affermano le Acli alla vigilia della solenne cerimonia in programma domani a San Salvador nel corso della quale diventeranno beati il gesuita Rutilio Grande e i campesinos Manuel Solorzano e Rutilio Lemus, che con lui furono assassinati dagli squadroni della morte nel 1977, e con loro il missionario francescano italiano Cosma Spessotto, assassinato nel 1980.
“È noto che padre Grande fu molto amico dell’Arcivescovo Oscar Arnulfo Romero, e che anzi fu la sua morte così brutale a far decidere Romero di prendere una posizione forte contro l’oligarchia economica e militare che opprimeva El Salvador, avviandosi così sulla strada che avrebbe condotto anche lui al martirio”, viene ricordato dalle Acli in una nota: “Pur avendo subito insulti e minacce, ed avendo molti nemici all’interno della stessa Chiesa, padre Grande ripeteva agli amici: ‘L’odio non si addice ad un cristiano. Per quanto possano insultarci e minacciarci di morte, noi non possiamo far altro che continuare ad amare e perdonare, come ci ha insegnato Gesù’”.