“Se la fraternità è la destinazione che il Creatore ha disegnato per il cammino dell’umanità, la strada principale resta quella del riconoscimento della dignità di ogni persona umana”. A ribadirlo è stato il Papa, che ricevendo in udienza i membri della Congregazione per la Dottrina della Fede, ricevuti in udienza in occasione della loro plenaria, ha fatto notare come “nella nostra epoca, segnata da tante tensioni sociali, politiche e persino sanitarie, cresce la tentazione di considerare l’altro come estraneo o nemico, negandogli una reale dignità”. Di qui la necessità di riaffermare che “la dignità di ogni essere umano ha un carattere intrinseco e vale dal momento del suo concepimento fino alla sua morte naturale”. “Proprio l’affermazione di una tale dignità è il presupposto irrinunciabile per la tutela di un’esistenza personale e sociale, e anche la condizione necessaria perché la fraternità e l’amicizia sociale possano realizzarsi tra tutti i popoli della terra”, ha spiegato Francesco, ricordando che la Chiesa, “fin dall’inizio della sua missione, ha sempre proclamato e promosso il valore intangibile della dignità umana. L’uomo è infatti il capolavoro della creazione: è voluto e amato da Dio come partner dei suoi disegni eterni, e per la sua salvezza Gesù ha dato la vita fino a morire sulla croce”.