Padre Matteo Ricci è stato un “atleta della fede, anzi un vero campione. Prima, per tanti anni, si è allento con impegno per conoscere il meglio della sapienza occidentale”, poi “ha fatto una lunga corsa come avviene nelle Olimpiadi per portare questa fiaccola accesa fin nel cuore della città di Beijing e accendere così le menti e i cuori di tanti amici cinesi”. Lo afferma il vescovo di Macerata, mons. Nazzareno Marco, in un videomessaggio che, in occasione delle prossime Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Pechino, ha indirizzato al popolo cinese e che è già stato diffuso nelle comunità cristiane di quel Paese in contatto con la diocesi marchigiana.
Macerata, ricorda il vescovo, è “la patria di padre Matteo Ricci”. “Il 6 ottobre 1552 padre Matteo nasceva proprio qui, tra le belle colline marchigiane al centro dell’Italia”. “Proprio quest’anno – prosegue – stiamo finalmente completando i restauri della bellissima chiesa di San Giovanni a pochi passi dalla sua casa, dove da piccolo veniva a pregare e dove nacque il suo desiderio di diventare missionario per portare il valore della fratellanza universale insegnato da Gesù Cristo anche al vostro caro popolo cinese”. “Da Macerata il suo viaggio ha raggiunto la Cina fino all’antica città di Beijing”, sottolinea mons. Marconi secondo cui padre Ricci può essere considerato “un protettore celeste delle prossime Olimpiadi e Paralimpiadi invernali”. Rivolgendosi ai cinesi, il vescovo assicura “la nostra preghiera perché padre Matteo Ricci guardi dal cielo a questo bellissimo evento di amicizia tra i popoli del mondo”.