Il “virus dell’indifferenza” è “peggiore del Covid-19”. Lo ha affermato il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, durante la messa che ha presieduto ad Acireale in occasione della festa di San Sebastiano, compatrono della città. Hanno concelebrato, mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e vice presidente della Cei, il card. Paolo Romeo, arcivescovo emerito di Palermo, e mons. Salvatore Gristina, amministratore apostolico di Catania. All’inizio della celebrazione, mons. Raspanti ha voluto ringraziare, oltre alle autorità civili, militari e istituzionali, il card. Bassetti che ha accettato con “gentilezza e affetto” di essere presente nella città di Acireale per la festa del compatrono: “È un momento di fede e tradizione – ha affermato – bloccato e ferito dalla pandemia. Acireale ritrovi in Dio attraverso San Sebastiano la forza di rialzarsi”.
Nell’omelia, il presidente della Cei, visibilmente contento ed emozionato di trovarsi nella città dei cento campanili, ha sottolineato che “san Sebastiano ebbe la sua corona di gloria, premio e ricompensa dei giusti, perché è rimasto fedele al Signore nella prova, nella persecuzione e nella violenza subita ingiustamente”. Commentando le letture, il porporato ha evidenziato che “il chicco di grano rappresenta il credente che se ascolta, verbo principe del cammino sinodale intrapreso, produce frutto. Il fedele cioè abbia la pazienza di comprendere le esigenze di coloro che il Signore gli mette accanto”. “La Chiesa di Acireale – ha esortato – abbia la forza di testimoniare la fede e di avere fermezza nelle prove in un clima di secolarizzazione sempre più aspro che tende a cancellare le nostre tradizioni”. E “sappia fare esperienza di solidarietà e non di egoismo, di fraternità e non di odio, di giustizia e non di sopraffazione, di pace e non di discordia”. Riferendosi al convegno “Mediterraneo frontiera di civiltà” che si terrà a Firenze a fine febbraio, il presidente della Cei ha osservato che “la Sicilia è terra di rara bellezza, ricca di tanta umanità e di grandi testimonianze di fede, isola al centro del Mediterraneo, che per Giorgio La Pira era riferimento di pace e vita. Il Mediterraneo, infatti, non è luogo che separa il Nord dal Sud, non è scontro tra Culture e Religioni differenti, ma ha la funzione di ponte, segno di dialogo e pace”.