Il 22 gennaio 1922 moriva papa Benedetto XV, Giacomo Della Chiesa, che fu arcivescovo di Bologna dal 1907 al 1914 e iniziò il suo pontificato a poche settimane dallo scoppio della prima guerra mondiale. Furono numerosi i suoi sforzi diplomatici e umanitari per contrastare il conflitto che definì “un’inutile strage”. In occasione di questo anniversario – si legge in una nota – la chiesa di Bologna fa memoria del servizio e dell’insegnamento offerto da Giacomo Della Chiesa come pastore dell’arcidiocesi e, poi, della chiesa universale. “Benedetto XV ci ha insegnato ad essere determinati”, afferma il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna: “Oggi come allora essere ‘super partes’ non significa non dire nulla per non causare disordini o possibili equivoci. Siamo chiamati ad essere attori liberi che, anche a costo di reazioni, prendono con intelligenza e capacità la parte della pace. Occorre questa visione e il coraggio di spendersi, proprio come fece Giacomo Della Chiesa con le sue intuizioni durante la Grande Guerra”. Nato a Genova il 21 novembre 1854 fu ordinato sacerdote nel dicembre 1878. Dopo alcuni anni trascorsi come sostituto per gli Affari Generali della Santa Sede, fu nominato arcivescovo di Bologna e creato cardinale nel maggio del 1914. Venne eletto Papa nel conclave che si svolse appena tre mesi dopo, alla morte di san Pio X. “Nel corso del 2022 – dichiara Pietro Delcorno, dell’Istituto per la Storia della Chiesa di Bologna – stiamo progettando, su invito dell’Arcivescovo, e insieme alla Fondazione per le Scienze religiose (Fscire), un’iniziativa per ricordare la figura di Giacomo Della Chiesa, Benedetto XV. Il centenario della sua morte offre, infatti, un’occasione per riflettere sul significato del suo magistero, come arcivescovo e come Papa, per Bologna e per la Chiesa universale. Se la sua figura è nota a tutti per la coraggiosa definizione della Prima Guerra Mondiale come ‘un’inutile strage, è essenziale ricomprenderla nel suo periodo storico e nella sua complessità”.