Libertà religiosa: Porte Aperte, “360 milioni i cristiani perseguitati e discriminati”

Foto Porte Aperte/Open Doors

Sono oltre 360 milioni nel mondo i cristiani che sperimentano almeno un livello alto di persecuzione e discriminazione a causa della propria fede, praticamente 1 cristiano ogni 7; 5.898 i cristiani uccisi per ragioni legate alla fede crescono del 23,8% (rispetto al 2021). Le chiese ed edifici connessi attaccati o chiusi sono 5110 (14 ogni giorno) in crescita del 13,8% rispetto al 2021; i cristiani arrestati senza processo, incarcerati sono 6175 (16 ogni giorno) con un incremento del 44,3% sull’anno scorso; quelli rapiti 3829 (10 ogni giorno) in aumento del 123,9% rispetto al 2021. È quanto, in sintesi, emerge dalla World Watch List 2022 (Wwl), la nuova lista dei primi 50 Paesi dove più si perseguitano i cristiani al mondo, presentata oggi a Roma (in sala stampa della Camera dei deputati) da Porte Aperte/Open Doors, organizzazione internazionale da oltre 60 anni impegnata a sostenere i cristiani perseguitati nel mondo. Il report prende in esame il periodo che va dal 1° ottobre 2020 al 30 settembre 2021 ed è sottoposto a minuziosa analisi da parte dell’International Institute for Religious Freedom – Irf, organo internazionale indipendente. Secondo la Wwl, l’Afghanistan è oggi il Paese più pericoloso al mondo per i cristiani, che strappa questo triste primato alla Corea del Nord del dittatore Kim Jong-un ora al 2° posto dopo 20 anni. Nella Top 10 figurano poi nell’ordine, Somalia (3), Libia (4), Yemen (5), Eritrea (6), Nigeria (7), Pakistan (8), Iran (9), India (10). Seguono Arabia Saudita (11), Myanmar (12), Sudan (13), Iraq e Siria (14 e 15). La Cina si attesta in 17ª posizione, l’Egitto in 20ª e la Turchia 42ª, chiude la Malesia al 50° posto.(WWList 2022_mappa). Nelle prime 5 posizioni, riporta la Lista, ci sono 4 nazioni islamiche, “come evidenza del fatto che l’oppressione islamica rimane una delle fonti principali di intolleranza anticristiana. In questi Paesi – precisa Porte Aperte/Open doors – le fonti di persecuzione sono connesse a una società islamica tribale radicalizzata, all’estremismo attivo e all’instabilità endemica di questi Paesi: la fede cristiana va vissuta nel segreto e se scoperti (specie se ex-musulmani) rischiano anche la morte”. La Nigeria, salita al 7° posto, si conferma la nazione dove si uccidono più cristiani (4.650) al mondo, “sebbene gli Usa l’abbiano rimossa dalla lista delle nazioni preoccupanti dal punto di vista della libertà religiosa”. Il Pakistan, invece, è stabilmente la seconda nazione al mondo dove si manifesta più violenza anticristiana. L’Iran rimane tra le nazioni dove “la vita della Chiesa è più difficile: costretti ad incontrarsi in piccoli gruppi clandestini in casa, i cristiani e le chiese sono percepiti come minacce al regime islamico e, come in tutti i succitati paesi islamici, i convertiti al cristianesimo sono esposti a maggiori rischi”. L’India, emerge dal Report, come “un Paese sempre più influenzato dall’ideologia nazionalista induista, secondo la quale essere indiano significa essere indù. L’ondata di violenza contro cristiani e altre minoranze religiose da parte di bande di vigilanti è stata ignorata o addirittura incoraggiata da parte di leader politici indiani, e accompagnata da un’impennata di misinformazione e propaganda sui principali mezzi di comunicazione e social media”. Tra le dinamiche persecutorie principali che emergono dalla Wwl 2022, anche quella dell’uso delle restrizioni Covid-19 per indebolire le comunità cristiane. “La risposta rapida e draconiana della Cina al Covid è ben documentata – si legge nel rapporto – dove la necessità di restrizioni è finita, in alcune regioni a molte chiese ufficiali delle Tre Autonomie, così come a quelle non registrate, non è stato permesso di riaprire, costringendo i cristiani a riunirsi in piccoli gruppi nelle case o online”. Nel frattempo, i rapporti dalle contee delle province di Henan e Jiangxi, per esempio, riferiscono che “le telecamere di sorveglianza sono ora in tutti i luoghi di culto approvati dallo Stato. Alcune applicazioni della Bibbia sono state bandite dai negozi online”. In Vietnam (19°) attori statali e non statali hanno usato i focolai di Covid-19 sia per diffamare le Chiese, che per istigare indagini penali contro specifiche Chiese”. La Wwl 2022 cerca anche di fornire dati sulla violenza contro le donne. “È difficile raccogliere dati certi sul numero di donne cristiane vittime di stupro e abusi a causa della loro fede – evidenzia Porte Aperte/Open Doors international -, in molti Paesi le denunce sono rare, per ragioni culturali e sociali”. Un dato minimo di partenza, secondo le stime incrociate con testimonianze raccolte, è “oltre 3.100, a cui si sommano oltre 1.500 matrimoni forzati”. Si tratta, avverte l’organizzazione, di “cifre da considerare come la punta di un iceberg ben più imponente, uno sguardo furtivo su un sommerso allarmante. La vulnerabilità domestica colpisce specificamente le donne e i bambini appartenenti alle minoranze”. Porte Aperte/Open Doors dedicherà al tema specifico un Report in uscita a fine febbraio, mentre uno studio specifico, che indicherà come i bambini siano colpiti tanto dalla violenza (abusi, matrimoni forzati, tratta, riduzione schiavitù) quanto dalla discriminazione diretta e indiretta (dei genitori con arresti, vedovanza, negazione custodia dei figli e accesso a sanità, istruzione, ecc.), sarà disponibile da settembre 2022.

Direttore Porte Aperte Open Doors – Cristian Nani

“Oltre 360 milioni di cristiani perseguitati nel mondo! Quest’anno registriamo il più alto livello di persecuzione da quando il nostro report viene pubblicato – afferma Cristian Nani, direttore di Porte Aperte/Open Doors -. L’Africa Sub-Sahariana continua a essere scenario di massacri di cristiani. Solo in Nigeria 4.650 cristiani uccisi per ragioni legate alla loro fede! Oltre a tanta sofferenza assistiamo a un miracolo: la rinuncia alla vendetta, alla rappresaglia. Se la risposta fosse proporzionale, oggi saremmo di fronte a una catastrofe inarrestabile in Africa”.

 

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