Il tasso di disoccupazione nell’area Ocse è sceso per il settimo mese consecutivo, dal 5,7% di ottobre al 5,5% di novembre 2021. “Tuttavia, è rimasto di 0,2 punti percentuali al di sopra del tasso pre-pandemia registrato nel febbraio 2020”. Lo certifica oggi l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.
Il numero di lavoratori disoccupati in tutto l’area Ocse ha continuato a diminuire (di 1,1 milioni) raggiungendo 36,9 milioni, ancora 1,5 milioni al di sopra del livello pre-pandemico. Il tasso di disoccupazione nell’area Ocse è diminuito sia tra le donne (dal 5,9% a 5,8%) che tra gli uomini (dal 5,5% a 5,3%). Per i giovani (di età compresa tra 15 e 24 anni), è sceso leggermente all’11,8% dall’11,9% di ottobre ed è rimasto di 0,3 punti percentuali al di sopra del livello pre-pandemia.
Per quanto riguarda la zona Euro, a novembre si è registrato un calo del tasso di disoccupazione per il settimo mese consecutivo (dal 7,3% di ottobre al 7,2%), con cali di 0,3 punti percentuali o superiori in Austria (dal 5,7% al 5,3%), Lituania (dal 6,5% al 6,0%) e Spagna (dal 14,4% al 14,1%). Al contrario, è aumentato di 0,3% in Lettonia (7,3%). In Italia si è passati dal 9,4% di ottobre al 9,2% di novembre, stesso valore fatto registrare a settembre 2021.
A novembre (o nell’ultimo periodo disponibile) i tassi di disoccupazione sono stati rilevati inferiori al livello pre-pandemia in Australia, Cile, Francia, Italia, Corea, Lituania, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Portogallo e Turchia.
“Il calo del tasso di disoccupazione nell’area Ocse rispetto al picco di aprile 2020 – viene osservato – va interpretato con cautela, in quanto riflette in larga misura il rientro dei lavoratori in cassa integrazione negli Stati Uniti e in Canada, dove sono registrati come disoccupati, a differenza della maggior parte degli altri Paesi, inclusi gli Stati membri europei, dove sono registrati come occupati”.