Si va diffondendo un pensiero “che rinnega i fondamenti naturali dell’umanità e le radici culturali che costituiscono l’identità di molti popoli… Si tratta di una forma di colonizzazione ideologica che non lascia spazio alla libertà di espressione e che oggi assume sempre più la forma di quella ‘cancel culture’, che invade tanti ambiti e istituzioni pubbliche. In nome della protezione delle diversità, si finisce per cancellare il senso di ogni identità, con il rischio di far tacere le posizioni che difendono un’idea rispettosa ed equilibrata delle varie sensibilità. Si va elaborando un pensiero unico – pericoloso – costretto a rinnegare la storia, o peggio ancora a riscriverla in base a categorie contemporanee”. È una riflessione di mons. Fausto Tardelli, vescovo di Pistoia, pubblicata sul settimanale diocesano “La Vita”, riprendendo un passaggio del recente discorso di Papa Francesco al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. Un passaggio “importante” perché “il Papa ha messo il dito su un modo di intendere lo sviluppo del mondo estremamente rischioso: cancellare le identità personali e di popolo per creare un indistinto e uniforme mondo alla fine di consumatori. All’apparenza in pace: in realtà estremamente oppressivo e ostile alla dignità personale di ogni essere umano: strada maestra per la barbarie. Il confronto delle identità nel dialogo, nel pieno rispetto dell’altro è invece la via dell’autentica umanità”.