Malattie cardiache: Osp. Bambino Gesù, primo studio su sindrome di Brugada in under 12. Drago, “ora sappiamo come gestirla”

Uno studio dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, pubblicato sulla rivista Heart Rhythm, tra le più autorevoli nel campo dell’aritmologia, descrive in maniera specifica e per la prima volta gli effetti della sindrome di Brugada in bambini di età inferiore ai 12 anni. Si tratta, spiega un comunicato dell’ospedale, di “una patologia cardiaca ereditaria con rischio di morte improvvisa, in assenza di difetti strutturali del cuore. Gli eventi avversi riguardano soprattutto giovani adulti tra i 30 e i 40 anni, ma, in presenza di alcuni fattori di rischio, non sono esclusi i bambini. Il carattere piuttosto recente della scoperta e la scarsità di una casistica accurata, provoca un comprensibile allarme nelle famiglie di bambini e ragazzi con sospetto clinico”. Questo “può spingere ad accrescere in maniera immotivata il numero di esami finalizzati alla diagnosi e alla stratificazione del rischio, fino addirittura all’adozione di strumenti terapeutici non adeguati”. “Adesso sappiamo come gestire questa sindrome nei bambini più piccoli” afferma Fabrizio Drago, responsabile Unità di ricerca Cardiopatie nell’ambito dell’Area di ricerca Malattie multifattoriali dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, che ha promosso la stesura delle prime Linee guida sul corretto comportamento da adottare con i bambini minori di 12 anni affetti da Sindrome di Brugada. Drago, che è responsabile di Cardiologia e aritmologia a S. Paolo, Palidoro e Santa Marinella, prosegue: “Il nostro studio rivela che è utilissimo uno screening elettrocardiografico per identificare il più precocemente possibile tale patologia e che i bambini con sindrome di Brugada, facendo attenzione ai fattori di rischio per morte improvvisa individuati per questa età specifica, possono avere un futuro più sicuro rispetto a quello che abbiamo riscontrato finora”.

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