Economia: Ocse, crescita potrebbe rallentare in diversi grandi Paesi

Secondo gli indicatori anticipatori compositi dell’Ocse (Cli), progettati per cercare di anticipare i punti di svolta dell’attività economica rispetto al trend, “il forte rimbalzo della crescita dalla profonda crisi economica correlata al Covid-19 nel 2020 potrebbe presto moderarsi in diverse grandi economie”. È quanto afferma oggi l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.
“I Cli dell’Ocse di novembre e dicembre 2021 – viene spiegato – hanno segnalato l’avvicinarsi di un picco di crescita post-pandemia e gli ultimi Cli suggeriscono che il picco è ora superato in diverse grandi economie”.
Un calo del ritmo di crescita è visibile negli ultimi Cli per Canada, Germania, Italia e Regno Unito. In Giappone e nell’area euro nel suo complesso, i Cli segnalano una crescita stabile, sebbene sia passato il picco. Negli Stati Uniti, il Cli indica una crescita stabile, sebbene il livello sia ora al di sotto della sua tendenza a lungo termine. In Francia si prospetta una crescita stabile intorno al trend. Tenendo conto che 100 rappresenta il trend, l’Italia è passata da 101,5 di novembre a 101,4 di dicembre; l’area euro è scesa dal 101 a 100,9 mentre i Paesi Ocse da 100,6 a 100,5.
Tra le principali economie dei mercati emergenti, il Cli per la Russia continua a crescere anche se ora sono emersi segnali di moderazione della crescita. Per la Cina (settore industriale), invece, continua a segnalare una perdita di slancio e ora è sceso al di sotto della sua tendenza a lungo termine. In India, il Cli continua ad anticipare una crescita stabile, mentre in Brasile l’indicazione è ora di un forte rallentamento della crescita.
L’Ocse sottolinea poi che “le persistenti incertezze dovute alla pandemia di Covid-19 in corso, in particolare l’impatto della variante Omicron sui recenti indicatori mensili, possono comportare fluttuazioni più elevate del solito”. Pertanto, “i Cli – viene precisato – dovrebbero essere interpretati con cautela in questo momento e la loro entità dovrebbe essere considerata come un’indicazione della forza del segnale piuttosto che come una misura del grado di crescita dell’attività economica”.

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