“Quando i discepoli camminano con Gesù sulla strada di Emmaus, essi cominciano ricordando gli avvenimenti che hanno vissuto; poi riconoscono la presenza di Dio in quegli avvenimenti; infine, agiscono ritornando a Gerusalemme per annunciare la risurrezione di Cristo. Vedere, giudicare, agire: voi conoscete bene queste tre parole!”. Lo ha detto Papa Francesco, questa mattina, durante l’udienza con la delegazione del Movimento di Azione Cattolica di Francia, in occasione del pellegrinaggio a Roma, ricevuta nel Palazzo Apostolico Vaticano.
Riflettendo sulla chiamata a essere effettivamente apostoli al giorno d’oggi, il Pontefice si è soffermato sulla prima parola, che “consiste nel fermarsi a osservare gli avvenimenti che formano la nostra vita, ciò che costituisce la nostra storia, le nostre radici familiari, culturali, cristiane”. La seconda tappa è giudicare o, si potrebbe dire, discernere. “È il momento in cui ci si lascia interrogare, mettere in discussione”. Nel suo intervento il Papa ha indicato come “nell’incontro tra gli avvenimenti del mondo e della nostra vita, da un lato, e la Parola di Dio, dall’altro, possiamo discernere gli appelli che il Signore ci rivolge”. Quindi, Francesco ha ricordato come “i vostri movimenti di Azione Cattolica hanno sviluppato, nella loro storia, vere pratiche sinodali, specialmente nella vita di gruppo, che costituisce la base della vostra esperienza”. “Anche la Chiesa nel suo insieme è avviata in un processo sinodale, e conto sul vostro contributo. Ricordiamoci, in proposito, che la sinodalità non è una semplice discussione. Non è un ‘aggettivo’. Mai aggettivare la sostanzialità della vita – ha preisato -. La sinodalità non è neppure la ricerca del consenso della maggioranza, questo lo fa un parlamento, come si fa in politica. Essa non è un piano, un programma da mettere in atto. No. Essa è uno stile da assumere, in cui il protagonista principale è lo Spirito Santo, che si esprime anzitutto nella Parola di Dio, letta, meditata e condivisa insieme”. Infine, l’invito a “lasciare sempre un posto importante alla Parola di Dio nella vita dei vostri gruppi”. “E date ugualmente spazio alla preghiera, all’interiorità, all’adorazione”.