Una riflessione condivisa sulla crisi industriale della Caterpillar e su altre situazioni a rischio nel territorio marchigiano. La promuovono per la serata di venerdì 21 gennaio i tre uffici per la Pastorale sociale e del lavoro delle diocesi di Jesi, Senigallia e Ancona insieme ai lavoratori coinvolti ed ai sindacati.
L’iniziativa, si legge sul sito web de “La Voce Misena”, vuole essere un “segno di vicinanza e di solidarietà con i 270 lavoratori che saranno messi in mobilità” a causa “della crisi industriale dovuta all’annuncio della chiusura dello stabilimento di Jesi”. Saranno presenti anche i vescovi Gerardo Rocconi (Jesi), Franco Manenti (Senigallia) e Angelo Spina (Ancona-Osimo).
All’incontro, spiega Giovanni Spinozzi, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale sociale e del lavoro di Jesi, “sono invitati tutti gli uomini e le donne di buona volontà, tutti i cittadini credenti e non credenti che hanno a cuore il presente e il futuro di questi nostri fratelli e sorelle lavoratori e che vogliono dimostrare, con la loro presenza, l’impegno per una nuova economia dal volto umano, una economia che, pur perseguendo il giusto profitto, agisca sempre in armonia con le esigenze dell’uomo, con quelle delle famiglie e nel rispetto del creato”. “I lavoratori – aggiunge Spinozzi – ci hanno fatto sapere il grande interesse nel mantenere alta l’attenzione sulla loro situazione, tendo conto della alta specializzazione raggiunta nel settore meccanico e sapendo che il governo, ministero delle Sviluppo economico, non ha ancora aperto la vertenza a livello nazionale”.