“Nell’anno scolastico 2020-2021 sono ancora molte le barriere fisiche presenti nelle scuole italiane: soltanto una scuola su tre risulta accessibile per gli alunni con disabilità motoria”. Lo evidenzia, oggi, l’Istat, nel report “L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità”, in riferimento all’anno scolastico 2020-2021. “La situazione appare migliore nel Nord del Paese dove si registrano valori superiori alla media nazionale (37,5% di scuole a norma) mentre peggiora, raggiungendo i livelli più bassi, nel Mezzogiorno (28,4%). La regione più virtuosa è la Lombardia, con il 42,5% di scuole accessibili, di contro la Campania si distingue per la più bassa presenza di scuole prive di barriere fisiche (23%)”, precisa l’Istituto nazionale di statistica.
“L’assenza di un ascensore o la mancanza di un ascensore adeguato al trasporto delle persone con disabilità rappresentano le barriere più diffuse (45%). Frequenti sono anche le scuole sprovviste di servoscala interno (29%) o di bagni a norma (24,4%). All’interno dell’edificio, invece, raramente si riscontra la presenza di scale (6% dei casi) o porte non a norma (3%)”, la fotografia della situazione.
L’accessibilità degli spazi deve comprendere anche gli ausili senso-percettivi destinati a favorire l’orientamento, all’interno del plesso, degli alunni con disabilità sensoriali: “Solo il 16% delle scuole dispone di segnalazioni visive per studenti con sordità o ipoacusia, mentre le mappe a rilievo e i percorsi tattili, necessari a rendere gli spazi accessibili agli alunni con cecità o ipovisione, sono presenti solo nell’1 % delle scuole”.
La situazione riguarda “tutto il territorio nazionale, con poche differenze tra il Nord e il Sud del Paese. Nonostante si rilevi ancora un grave ritardo nei livelli di accessibilità, solo il 17% delle scuole ha effettuato, nel corso dell’anno scolastico, lavori finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche mentre il 18% di scuole dichiara di non averlo fatto anche se l’edificio ne avrebbe avuto bisogno”.