“Il vicariato di Roma deplora con fermezza quanto accaduto ieri, davanti alla parrocchia di Santa Lucia, alla totale insaputa del parroco don Alessandro Zenobbi e di tutto il clero parrocchiale, al termine della celebrazione di un funerale, avvenuta senza alcun segno o manifestazione che facesse presagire ciò che è accaduto subito dopo”. È quanto si legge in una nota diffusa oggi, a proposito dell’episodio avvenuto ieri, quando alle 14.30 nella parrocchia di Santa Lucia (via omonima, nei pressi di piazzale Clodio) è stato celebrato un rito delle esequie. Alla fine, all’esterno della chiesa parrocchiale, un gruppo di persone ha coperto la bara con una bandiera con la svastica nazista – “simbolo orrendo inconciliabile con il cristianesimo”, si legge nella nota – e intonato grida e compiuto gesti riconducibili a tale “ideologia estremista”. “La strumentalizzazione ideologica e violenta, ancor più quella che segue un atto di culto e in prossimità di un luogo sacro, per la comunità ecclesiale di Roma e per tutti gli uomini di buona volontà della nostra città rimane grave, offensivo e inaccettabile”, si sottolinea nel comunicato. Nello stesso pomeriggio di ieri è arrivata la presa di distanza da parte della parrocchia, che il vicariato di Roma conferma. “Quanto si è verificato all’esterno della chiesa – scrive don Zenobbi – è avvenuto senza nessuna autorizzazione né del parroco né del sacerdote celebrante, entrambi all’oscuro di quanto stava per accadere. A tale proposito intendiamo esprimere la nostra profonda tristezza, delusione e disappunto per quanto si è verificato prendendo le distanze da ogni parola, gesto e simbolo utilizzati all’esterno della chiesa, riconducibili a ideologie estremiste lontane dal messaggio del Vangelo di Cristo”. “La diocesi di Roma, nelle sue tante componenti ecclesiali, lavora da tempo con dedizione per formare, educare e così disattivare ogni meccanismo di odio, di contrapposizione, di tentazione violenta ideologica e discriminatoria”, si legge ancora nella nota: “Assicuriamo l’impegno della nostra comunità cristiana nella preghiera per l’anima della defunta e nella vicinanza ai suoi familiari, che vivono il dolore del distacco terreno”.