In una nota, diffusa oggi, la Fondazione Gariwo esprime “profonda tristezza” per la morte del presidente del Parlamento europeo David Sassoli, che “prima come giornalista, poi come rappresentante delle istituzioni europee, ha messo alla base del suo agire un profondo impegno civile”. Nella nota la Fondazione ricorda Sassoli per “essersi battuto strenuamente per i diritti umani e per essere stato tra i primi firmatari della proposta di Gariwo per istituire una Giornata europea dedicata ai Giusti dell’umanità, approvata dal Parlamento europeo il 10 maggio 2012”. “Sassoli – commenta il presidente di Gariwo, Gabriele Nissim – ha dimostrato che per essere europei bisogna prima di tutto avere un coraggio morale, anche se si urtano gli interessi dei più potenti. Lo ha fatto ancora recentemente denunciando le persecuzioni in Russia e in particolare l’arresto di Navalnyj. Essere europeo significa non tacere mai quando è in gioco la democrazia e il rispetto dell’altro. Oggi molti se lo stanno dimenticando e assistono passivamente all’ascesa dei populisti e di tutti coloro che esasperano la rincorsa ad un nazionalismo deteriore. Sassoli ci ha insegnato che per difendere la libertà bisogna sempre pagare un prezzo. Voltare la testa dall’altra parte di fronte ai regimi totalitari, alle autocrazie, agli antidemocratici significa fare morire l’Europa”. “A Gariwo – aggiunge Nissim -siamo orgogliosi di averlo avuto come nostro amico e ci impegneremo a ricordarlo il 6 marzo del 2022 quando celebreremo la prossima Giornata dei Giusti. Sassoli ha sempre ricordato il segno lasciato da quanti a Ventotene nel loro manifesto indicarono il compito dell’Europa dopo la seconda guerra mondiale. Io oggi vorrei ricordare con lui quanti sono fedeli a questi ideali. L’idea dei Giusti fa infatti parte del valore più alto della cultura europea che ha messo il ruolo dell’individuo e delle sue possibilità al primo posto”. La convinzione di Sassoli, conclude la nota di Gariwo, è che “l’esempio dei Giusti possa essere un baluardo per la difesa dei diritti fondamentali”.