“In Italia più di una famiglia su 4 (25,3%) non dispone di un accesso internet a banda larga in grado di supportare massicci flussi di dati e collegamenti audio video necessari alla Dad, la didattica a distanza”. È quanto emerge dall’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Istat in riferimento al rischio di ritorno alla Dad per studenti e docenti nel primo giorno di riapertura delle scuole nel 2022 con la spada di Damocle della variante Omicron. “I problemi legati alla didattica pesano di più sulle regioni del Sud dove – evidenzia Uecoop – il divario digitale è maggiore. Le regole di distanziamento e le precauzioni per limitare il diffondersi del contagio hanno comportato uno stravolgimento globale della scuola fra turni di ingresso, rimodulazione degli spazi e delle lezioni”. Ma l’impatto della pandemia “sulle lezioni e i cicli di apprendimento degli studenti – conclude Uecoop – rischia di costare al Paese uno svantaggio competitivo importante e a lungo termine con il resto del mondo”.