“In queste prime parole che rivolgo a voi come vescovo eletto della Chiesa di Reggio Emilia-Guastalla, desidero dirvi la mia gioia unita ad una certa trepidazione per questa missione che il Signore, per mandato della Chiesa e del Santo Padre Francesco, mi ha affidato”. Si apre così il messaggio che mons. Giacomo Morandi ha rivolto alla comunità ecclesiale di Reggio Emilia-Guastalla a seguito della nomina a vescovo da parte di Papa Francesco resa pubblica questa mattina.
“La gioia – spiega il vescovo, finora segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede – nasce dalla consapevolezza che ogni ministero e servizio nella Chiesa è per il bene dei fratelli e delle sorelle a cui si è inviati e sono grato al Signore di poter spendere la mia vita e i doni che il Signore mi ha dato per voi e insieme a voi!”. “La gioia – prosegue – è il primo sentimento profondo che più si è impresso nel mio cuore nell’istante in cui mi è stata comunicata la nomina, anche perché la diocesi di Reggio Emilia-Guastalla non mi è proprio così estranea, anzi!”. Morandi ricorda “gli anni di studio in preparazione al presbiterato, seguiti da quelli di insegnamento presso lo Studio Teologico Interdiocesano” che “mi hanno dato la possibilità di conoscere tanti futuri presbiteri, a cui assicuro sin d’ora che non farò supplementi di esami, inoltre anche numerosi laici e religiosi, in occasione di corsi biblici e di catechesi nelle comunità parrocchiali e religiose in cui sono stato invitato”. Si tratta di “una frequentazione passata che in questo momento ha fatto riemergere tanti ricordi e volti di presbiteri, religiosi e laici di Reggio Emilia a cui sono grato per la loro testimonianza di fede e il dono della loro amicizia sincera”. Il vescovo sottolinea poi che “se la gioia è il primo sentimento, la trepidazione è certamente il secondo, consapevole come sono dei miei limiti, ma altrettanto certo che la vostra preghiera e pazienza saranno e sono un dono prezioso per aiutarmi ad essere un pastore secondo il cuore dell’unico Buon Pastore: Gesù Cristo!”. “Vorrei affidarmi alle parole dell’apostolo Pietro – rivela il vescovo – per orientare il nostro cammino di fede e il mio servizio episcopale. L’apostolo esorta la comunità cristiana ‘a rispondere a chiunque domandi ragione della speranza che è in voi’ (1Pt, 3,15)”. “Ritengo che questo – evidenzia – sia una delle urgenze pastorali che la Chiesa, oggi, deve sapere assumere in tutta la sua portata e forza”.