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Politica: Passione per l’Europa-Jesc, a Namur il seminario su “Quale casa comune, quali confini e ponti dopo la crisi?”

Nelle foto: alcuni protagonisti del seminario di Namur

“Quale casa comune, quali confini e ponti dopo la crisi?”. Questa la domanda a cui si cercheranno risposte nella sessione proposta da “Passione per l’Europa”, gruppo di cattolici di sette Paesi diversi “appassionati del progetto europeo”, in collaborazione con il Centro europeo dei gesuiti (Jesc). Il programma della due giorni a Namur, Belgio (24-26 settembre), si lega strettamente alla Conferenza sul futuro dell’Europa. Si alterneranno interventi di personalità di rilievo a momenti di confronto a gruppi. Ad aprire i lavori sarà Alain Lamassoure, già ministro francese e membro del Parlamento europeo sul tema dei confini. La riflessione si sposterà “oltre i confini, come evitare la frammentazione, costruire la solidarietà e conservare la fratellanza, nonostante le crisi”, con le relazioni di Katharina Erdmenger, rappresentante permanente della Germania a Bruxelles, e Gyula Ocskay, segretaria generale del Central European service for cross-border initiatives (Cesci).

Una parte dei lavori sarà dedicata a indagare il tema della “dimensione spirituale della resilienza, condizione per la nostra casa comune del futuro”, con alcune voci politiche europee che stanno accompagnando la Conferenza sul futuro dell’Europa a cui seguirà l’intervento di mons. Aldo Giordano, nunzio apostolico presso l’Ue. L’ultima parte dei lavori sarà dedicata a preparare un contributo da inoltrare alla piattaforma della Conferenza.

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