“Aiutateci a sostenere il progetto ‘Interventi psicoeducativi per fronteggiare l’impatto della pandemia Covid-19 sulla salute mentale dei giovani nel territorio bresciano’. Con una piccola donazione sarà possibile fornire all’Irccs Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia gli strumenti necessari a dare un sostegno psicologico gratuito alle vittime più giovani del nemico invisibile, il Covid-19”. È l’appello di Roberta Rossi, responsabile dell’Unità di ricerca “Psichiatria” del centro bresciano Fatebenefratelli.
Per realizzare il progetto, vincitore del bando sociale 2021 della Fondazione Comunità Bresciana, infatti è necessario raccogliere almeno 1.800 euro entro mercoledì 27 ottobre 2021, al fine di attestare un diretto coinvolgimento territoriale e consentire al centro di essere definitivamente ammesso tra gli assegnatari.
“Il progetto del Centro Fatebenefratelli di Brescia – si legge in una nota – vuole offrire una risposta concreta a quei giovani, nella fascia tra i 16 e i 25 anni, che stiano manifestando segni di disagio psicologico a vari livelli, con interventi di psico-educazione totalmente gratuiti. Solo dopo un’accurata valutazione diagnostica e clinica vengono proposti 3 percorsi gratuiti centrati su 3 tipologie di disagio esordite o amplificate in fase Covid-19: depressione e ansia, che possono manifestarsi ad esempio con episodi di panico, somatizzazioni, preoccupazioni sulla salute, ossessioni, comportamenti di evitamento, fobie scolari, insonnia, irritabilità a cui si risponderà con interventi basati sulla terapia cognitivo-comportamentale integrati con elementi di approcci basati sulla ‘mindfulness’ e sulla psicoterapia cognitivo-comportamentale di terza generazione; disregolazione emotiva, ovvero la difficoltà a comprendere e gestire i propri stati emotivi, che verrà curata con gruppi di terapia dialettico-comportamentale per gli adolescenti, ponendo attenzione ai prodromi del disturbo borderline; ritiro sociale, che nei casi più estremi può comportare l’abbandono della scuola e la chiusura in casa”. In questo caso “verrà proposta una terapia di metacognitiva interpersonale, di stampo cognitivo-comportamentale, con l’obiettivo di aumentare le capacità di riconoscere i propri stati emotivi e padroneggiarli, nonché aumentare le strategie di efficacia interpersonale e di gestione dell’ansia sociale”.
La nota chiarisce: “L’intervento tempestivo consentirà di ridurre la sintomatologia clinica e permetterà agli psicoterapeuti di fornire strategie e strumenti utili a rinforzare la resilienza delle giovani menti”.