“Il tipo di pace offerto dall’Eucaristia non è semplicemente un’assenza di conflitto quanto piuttosto un processo attivo, che lavora per la riconciliazione e la guarigione delle persone, delle famiglie e delle comunità. Ci permette di credere che aspirare alla pace non sia così assurdo come sembra”. Lo ha detto il card. Gérald Lacroix, arcivescovo di Québec e primate della Chiesa cattolica in Canada, intervenendo ieri mattina al Congresso eucaristico internazionale con una catechesi dedicata al tema: “L’Eucaristia: Una fonte inesauribile di pace e riconciliazione”. “Può sembrare utopistico, persino ingenuo, parlare di pace e riconciliazione in un momento in cui si assiste alla disgregazione di società e comunità che fino ad oggi si sono definite inseparabili”, è l’analisi del cardinale. “Anche un breve sguardo al nostro pianeta e al mondo che ci circonda rischia di farci dubitare della possibilità di raggiungere un traguardo così alto. Com’è possibile la pace nel nostro mondo lacerato da innumerevoli sconvolgimenti?”. “La situazione nel mondo è tutt’altro che semplice”, ha affermato l’arcivescovo canadese. “Su molti fronti assistiamo a lotte, ingiustizie, sfollamenti forzati, rifugiati, corruzione, guerre. La pace e la riconciliazione possono sembrare utopie”, ma “mi piace notare che, al di là di ogni dubbio, ci sono molti che si sforzano di raggiungere la pace e la riconciliazione. Perseguono un’aspirazione profondamente iscritta nel cuore e nella mente umana”. L’arcivescovo ha ricordato “uno dei profeti contemporanei che credeva possibile questa impresa”, il pastore Martin Luther King Jr. e il suo famoso discorso, “I have a dream”, dove invocava “l’instaurazione della giustizia universale e dell’uguaglianza tra tutti i cittadini in una società scandalosamente divisa dall’apartheid”. Ha anche fatto risuonare le parole pronunciate da Papa Paolo VI, all’Assemblea Onu: “L’umanità deve porre fine alla guerra o la guerra porrà fine all’umanità” (…), mai più la guerra, mai più la guerra!”. “Un mondo migliore”, in cui “la pace e la riconciliazione di tutte le differenze che dividono individui e nazioni” trionfino, “non è un’utopia”, ha osservato il cardinale. “Cristo ha realizzato il sogno continuando la sua missione di salvezza nell’Eucaristia, sacramento di pace e riconciliazione”.