“Una tragedia globale come la pandemia da Covid-19 ha effettivamente suscitato per un certo tempo la consapevolezza di essere una comunità mondiale che naviga sulla stessa barca, dove il male di uno va a danno di tutti: ci siamo ricordati che nessuno si salva da solo, che ci si può salvare unicamente insieme”, ma al tempo stesso “ha fatto esplodere le disuguaglianze e le inequità già esistenti”. È l’analisi contenuta nel documento preparatorio del Sinodo, diffuso oggi, in cui si fa notare che “l’umanità appare sempre più scossa da processi di massificazione e di frammentazione”. “La tragica condizione che i migranti vivono in tutte le regioni del mondo testimonia quanto alte e robuste siano ancora le barriere che dividono l’unica famiglia umana”, la denuncia del testo, in cui si ricorda che le encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti “documentano la profondità delle fratture che percorrono l’umanità”: di qui la necessità di fare riferimento ai testi citati “per metterci all’ascolto del grido dei poveri e della terra e riconoscere i semi di speranza e di futuro che lo Spirito continua a far germogliare anche nel nostro tempo”. La sfida, per la Chiesa, è dunque quella di” accompagnare le persone e le comunità a rileggere esperienze di lutto e sofferenza, che hanno smascherato molte false sicurezze, e a coltivare la speranza e la fede nella bontà del Creatore e della sua creazione”.