Il tema che farà da fil rouge alle celebrazioni del 150° anniversario dell’Istituto Serafico di Assisi (17 settembre 1871-17 settembre 2021) è “l’accessibilità alle cure per le persone con disabilità”, una scelta dettata dall’impegno del Serafico nel promuovere “un modello di cura che parta innanzitutto dalla conoscenza della persona nella sua totalità e delle sue specifiche esigenze, unico approccio in grado di leggere i reali bisogni delle persone con disabilità e fornire loro risposte sempre più adeguate al fine di favorire un cambiamento concreto all’insegna dell’uguaglianza e dell’innovazione”.
“Da 150 anni il Serafico si prende cura delle persone con disabilità. Nel corso degli anni si è sempre adeguato alle nuove patologie, ai nuovi bisogni emergenti, ai cambiamenti e alle nuove richieste sanitarie. In questo cammino ci siamo aperti nel tempo alla grave disabilità complessa, ai disturbi neuropsichiatrici e del neurosviluppo che trovavano scarse risposte dal Ssn – spiega Sandro Elisei, direttore sanitario dell’Istituto Serafico di Assisi –. È sempre in questa direzione che è stato avviato un Centro altamente specializzato per i disturbi specifici dell’apprendimento, diventando primo polo di apprendimento del centro Italia. Penso anche all’apertura dei primi poliambulatori specialistici per persone con disabilità. Altra tappa dello sviluppo del Serafico è stata l’apertura del centro di ricerca InVita, che nei suoi primi cinque anni ha prodotto già numerose ricerche scientifiche pubblicate su riviste internazionali. Questo percorso è stato possibile investendo sul personale, sulla formazione e sull’innovazione tecnologica. Alla soglia dei 150 anni non ci sentiamo ancora arrivati e intravediamo già la prossima sfida: migliorare l’accessibilità alle cure delle persone con disabilità complessa”.
Nell’ambito dell’accessibilità alle cure, il Serafico ha recentemente condotto un’indagine su scala nazionale per mettere in luce le principali criticità vissute dalle persone con disabilità, dalle loro famiglie e caregiver: secondo le evidenze emerse, le risposte fornite dal Ssn alle persone con disabilità risultano inadeguate per oltre 8 persone su 10 (84,7%) e oltre 7 persone su 10 (78,5%) ritengono che il personale sanitario non sia adeguatamente formato per far fronte ai loro bisogni. In particolare, 5 persone su 10 (49,8%) hanno evidenziato l’assenza di percorsi prioritari per gestire i loro bisogni specifici e quasi 4 persone su 10 (37,3%) ritengono che il personale ospedaliero non sia in grado di gestire i comportamenti problematici delle persone con disabilità. A questo bisogna aggiungere il peregrinare di oltre 6 persone su 10 (63,3%) da una regione all’altra per poter effettuare visite specialistiche o controlli di routine. Istanze alle quali il Serafico ha fornito una risposta tangibile “attraverso il potenziamento degli ambulatori specialistici pensati a misura per le persone con disabilità”.