Il card. Gregorio Rosa Chávez, vescovo ausiliare di San Salvador, si è pronunciato domenica sulla risoluzione della Camera costituzionale della Corte suprema di venerdì scorso, che lascia aperta la possibilità di un’immediata rielezione per il presidente della Repubblica Nayib Bukele. Il porporato ha tenuto una conferenza stampa nella parrocchia di San Francesco, parlando a nome della Chiesa salvadoregna, mentre l’arcivescovo di San Salvador, mons. José Luis Escobar Alas, ha sospeso l’abituale conferenza stampa domenicale dalla cattedrale. Per il card. Rosa Chávez sono due le “espressioni importanti” che nel contesto attuale sono state tradite: una è “giusto processo”, l’altra “Stato di diritto”. In entrambi i casi “siamo in deficit in questo momento”. La Costituzione non consente la rielezione immediata, “quindi come è potuto esserci questo pronunciamento?”. Secondo il cardinale, anche se l’El Salvador vive il mese delle celebrazioni della propria indipendenza e democrazia, i fatti degli ultimi giorni dimostrano che proprio la democrazia è in gravissima crisi, quasi “alla tappa finale”.
Infine, il cardinale ha avvertito che “se ciò non verrà corretto, in futuro accadranno cose di questo tipo o anche peggiori”, ma la situazione può ancora essere sanata. “E spetta a tutti i settori sociali farlo con grande serenità, grande responsabilità e lucidità”, ha detto.
La sentenza dell’organismo chiamato a interpretare la Costituzione non ha escluso, tra non poche polemiche, la possibilità di una rielezione presidenziale, nel caso che egli rinunci al suo incarico sei mesi prima della scadenza.