Sono tre i martiri romeni le cui reliquie adornano la Croce della missione al Congresso eucaristico internazionale in corso questi giorni a Budapest, informano i media ufficiali dell’evento. Si tratta di prelati uccisi in odio alla fede durante il regime comunista: mons. János Scheffler, vescovo romano-cattolico di Oradea, morto nella prigione di Jilava, in Romania, nel 1952, e beatificato da Papa Benedetto nel 2011; mons. Anton Durcovici, vescovo romano-cattolico di Iași e amministratore apostolico di Bucarest, morto nella prigione di Sighet, in Romania, nel 1951, e beatificato da Papa Francesco nel 2014; e mons. Vladimir Ghika, principe e sacerdote bi-rituale, morto nella prigione di Jilava, in Romania, nel 1954, e beatificato da Papa Francesco nel 2013. Assieme alle reliquie di altri santi e beati, con al centro la reliquia della santa Croce del Redentore, formano i fiori dell’albero della vita che abbraccia la Croce della missione, simbolo del 52° Congresso eucaristico internazionale.
Realizzata nel 2007 dall’artista ungherese Csaba Ozsvári (1963-2009), per la missione cittadina di Budapest, la croce è stata scelta ulteriormente quale simbolo per il Congresso eucaristico ospitato dalla Chiesa cattolica dell’Ungheria e arricchita di altre reliquie. Al Congresso eucaristico partecipano anche alcuni sacerdoti e pellegrini romeni da varie diocesi ed eparchie della Chiesa cattolica in Romania. Mercoledì pomeriggio, all’interno del programma “messe parrocchiali”, i pellegrini della Romania parteciperanno alla messa in romeno, nella chiesa di Sant’Anna, presieduta dall’arcivescovo metropolita Percă.