“Possano i giovani afghani ricevere l’istruzione, bene essenziale per lo sviluppo umano. E possano tutti gli afghani, sia in patria, sia in transito, sia nei Paesi di accoglienza, vivere con dignità, in pace e fraternità”. È l’appello del Papa, al termine dell’Angelus di ieri. “In questi momenti concitati che vedono gli afghani cercare rifugio, prego per i più vulnerabili tra loro”, ha detto Francesco: “Prego che molti Paesi accolgano e proteggano quanti cercano una nuova vita. Prego anche per gli sfollati interni, affinché abbiano l’assistenza e la protezione necessarie”. Il Papa ha pregato anche “per le popolazioni degli Stati Uniti d’America colpite nei giorni scorsi da un forte uragano. Il Signore accolga le anime dei defunti e sostenga quanti soffrono per questa calamità”. “Domenica prossima mi recherò a Budapest per la conclusione del Congresso eucaristico internazionale”, ha ricordato infine il Santo Padre ai fedeli riuniti in piazza San Pietro: “Il mio pellegrinaggio proseguirà, dopo la messa, per alcuni giorni in Slovacchia, e si concluderà il mercoledì successivo con la grande celebrazione popolare della Vergine Addolorata, Patrona di quel Paese. Saranno così giorni segnati dall’adorazione e dalla preghiera nel cuore dell’Europa. Mentre saluto affettuosamente coloro che hanno preparato questo viaggio – e vi ringrazio –, e quanti mi attendono e che io stesso desidero di cuore incontrare, chiedo a tutti di accompagnarmi con la preghiera, e affido le visite che compirò all’intercessione di tanti eroici confessori della fede, i quali testimoniarono in quei luoghi il Vangelo tra ostilità e persecuzioni. Essi aiutino l’Europa a testimoniare anche oggi, non tanto a parole, ma soprattutto con i fatti, con opere di misericordia e di accoglienza, il buon annuncio del Signore che ci ama e ci salva”.