Venerdì prossimo, 10 settembre, alle 10.30, “Little Amal”, una marionetta alta 3,5 metri, realizzata da Handspring Puppet Company, sosterà vicino al monumento Angels Unawares – la scultura in bronzo di Timothy Schmalz che raffigura un gruppo di migranti – all’interno del colonnato del Bernini. Ad accoglierla – informa la diocesi di Roma – saranno il card. Michael Czerny, sottosegretario della Sezione Migranti e rifugiati, e mons. Benoni Ambarus, vescovo ausiliare delegato per la Carità e per i Migranti. Il burattino raffigura una giovane rifugiata di circa 9 anni, e rappresenta idealmente tutti i bambini sfollati, molti dei quali separati dai loro genitori. Percorrerà oltre 8.000 km in cerca della sua famiglia per incarnare il monito: “Non dimenticatevi di noi”. La diocesi di Roma, per l’occasione, organizza una festa a cui parteciperanno decine di bambini di diverse parrocchie romane. A dare il benvenuto sarà mons. Ambarus; quindi prenderà la parola il card. Czerny; seguirà la testimonianza di un minore rifugiato ospitato in una struttura della Caritas di Roma. I giovani partecipanti potranno poi prendere parte a un laboratorio per la costruzione di un aquilone, promosso da Ascs, Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo sviluppo. Gli Scout Agesci Roma 51, intanto, costruiranno una tenda, come fece Abramo alle Querce di Mamre. L’evento si concluderà con la merenda offerta a tutti i bambini e con il saluto ad Amal, che proseguirà il suo viaggio attraverso l’Europa. “Amal è grande e bella, e incontrarla è un piacere – dichiara il card. Czerny –, ma immediatamente ci ricorda che incontrare i migranti vulnerabili, i lavoratori precari e i richiedenti asilo in mezzo a noi richiede più di un semplice sguardo”. “La Chiesa di Roma torna a sollecitare con forza l’attenzione di tutti sul dramma delle separazioni familiari”, sottolinea l’arcivescovo Gianpiero Palmieri, vicegerente della diocesi di Roma – e invita a considerarlo prioritario quando si parla di migrazioni e accoglienza. Proprio in questi ultimi giorni stiamo assistendo alla tragedia degli afgani che stanno lasciando il loro Paese, e dei molti minori affidati dai genitori ai soldati stranieri pur di metterli in salvo”.