A poco più di un mese dalle elezioni parlamentari, previste per il 10 ottobre, la Chiesa caldea esorta gli iracheni a partecipare al voto per scegliere i propri rappresentanti. Questi ultimi, raccomanda il Patriarcato caldeo in una nota, devono avere “conoscenza politica e della legge, conoscere i bisogni della gente e avere mani pulite ed essere probi. Dovranno, inoltre, avere a cuore il benessere del Paese e dei cittadini, non cercare facili guadagni, essere onesti, soprattutto perché le precedenti elezioni sono state deludenti”. La Chiesa caldea, prosegue la nota, “esprimendo vicinanza alle aspirazioni degli iracheni alla pace, alla stabilità, all’unità nazionale, alla fornitura di servizi e a una vita dignitosa, invita il governo iracheno a istaurare un clima elettorale che permetta ai cittadini di votare liberamente e senza pressioni”. Per quanto riguarda i deputati cristiani – la legge elettorale irachena riserva alle minoranze cristiane una quota minima di 5 seggi, assegnati singolarmente nelle 5 province di Baghdad, Kirkuk, Erbil, Dohuk e Ninive – il Patriarcato ricorda di aver proposto senza esito “una lista unica”. Da qui l’esortazione ai cristiani a scegliere i propri rappresentanti secondo i criteri sopraelencati. “Chiediamo ai fratelli musulmani di votare per le persone che amano l’Iraq e che lavorano per il bene della sua gente. Preghiamo – conclude la nota patriarcale – che le elezioni abbiano successo e che il Paese si possa rialzare e che gli iracheni tornino ad essere una società coesa, amorevole e armoniosa”. Il 10 ottobre saranno almeno 34 i candidati cristiani presenti nelle liste elettorali, 325 i seggi del Parlamento contesi da circa 44 coalizioni, in cui sono confluiti 267 Partiti. I candidati in lizza potrebbero essere più di 3.500. Intanto oggi è partito alla volta di Budapest il patriarca caldeo, card. Louis Raphael Sako, per partecipare al 52° Congresso eucaristico internazionale durante il quale terrà una conferenza sulla situazione dei cristiani in Iraq.