“È una discussione molto triste. Capiamo bene la grandezza delle difficoltà che affronta una madre in una gravidanza indesiderata, ma il problema viene affrontato attraverso un’ideologia che mette in discussione il valore della vita, della persona più debole. Eppure, tutti siamo stati embrioni, tutti siamo stati in un grembo e anche in questo caso vale la massima di non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”.
Lo afferma, al Sir, mons. Fernando Chomali, arcivescovo di Concepción e vicepresidente della Conferenza episcopale cilena (Cech), all’indomani dell’approvazione, da parte della Camera dei deputati del Cile, della depenalizzazione dell’aborto nelle prime 14 settimane di gestazione. L’arcivescovo, che è anche membro della Pontificia Accademia per la vita, ribadisce quando scritto qualche ora prima nella nota della Conferenza episcopale cilena. E va oltre, mettendo in evidenza le incoerenze dei politici cattolici e l’affermarsi di un’ideologia che trova l’adesione della maggior parte dell’opinione pubblica, riassumibile nell’espressione “vite di scarto” di Papa Francesco: “Da un lato, è molto triste vedere politici che si dicono cattolici e che danno il via libera a un disegno di legge come questo, non recependo le stesse acquisizioni della biologia, secondo la quale la vita ha inizio fin da concepimento. In secondo luogo, vediamo l’emergere di una cultura che dà valore assoluto all’autonomia, in modo auto-referenziale, senza verità e senza bene, senza accoglienza del più debole. Ciò accade in tanti campi, sono facce della stessa medaglia. Pensiamo a quanto è accaduto qualche giorno fa a Iquique contro i migranti, con gesti di grande brutalità contro persone che invece saremmo chiamati ad accogliere e ad aiutare. O pensiamo al fatto che ormai, in Occidente, quasi non vengono fatti nascere più bambini down. Invece, sono un dono di Dio, come ci stiamo rendendo conto noi a Concepción, dove l’arcidiocesi ha dato opportunità di lavoro a una trentina di loro”.
Una cultura che sta prendendo piede in tutto il Continente latinoamericano. Restando al tema dell’aborto, la sua depenalizzazione è all’ordine del giorno in vari Paesi: “Come aveva intuito Giovanni Paolo II, ma poi anche gli altri Papi, è il risultato di politiche anti-natalità molto forti portate avanti dai Paesi più ricchi – argomenta mons. Chomali -. Si tratta di una cultura individualista, che pensa al profitto, invece che alla solidarietà verso il più debole. Per questo, come vescovi abbiamo la coscienza tranquilla, è nostro dovere intervenire su questi temi”.