“Stremati ma felici di essere arrivati a destinazione. È questo lo stato d’animo dei profughi afghani che sono arrivati a Sassari intorno alla mezzanotte di mercoledì 1° settembre, dopo lunghe e faticose ore di viaggio. Visibilmente disorientati, sono stati accolti nella Casa delle Figlie della Carità di via Solari, opportunamente preparata per ospitare gruppi di famiglie e singole persone”. Lo racconta la diocesi di Sassari sul suo sito. Nel gruppo di 27 persone la maggior parte sono donne, due delle quali in stato di gravidanza avanzato. Una decina i minori di cui due molto piccoli e alcuni adolescenti. Saranno presto raggiunti da un’altra decina di profughi in arrivo da Cagliari per un totale di 37 presenze.
“Il sorriso di suor Andreana e delle altre suore della comunità ha contribuito a trasmettere serenità in questa prima fase, che si baserà nell’assicurare ai rifugiati un’accoglienza in una dimensione domestica e familiare”, spiega ancora la diocesi. All’arrivo del pullman erano presenti diversi responsabili delle strutture diocesane che stanno lavorando insieme nel progetto: don Gerolamo Derosas (Caritas Turritana), don Marco Carta e Mirko Casu (Centro pastorale diocesano), don Giuseppe Faedda e Antonello Canu (Fondazione Accademia Casa di popoli, culture e religioni). La cena è stata preparata da una mamma siriana, arrivata a Sassari dal Libano un anno e mezzo fa assieme al marito e ai suoi tre figli, attraverso i corridoi umanitari, e seguita dalla Caritas diocesana. Sarà lei a occuparsi della cucina in questi primi giorni.
Per garantire un’effettiva accoglienza, la diocesi di Sassari si avvarrà dell’ausilio di mediatori linguistici: “Soltanto pochi conoscono l’inglese mentre uno di loro parla qualche parola di italiano. In questi primi giorni, osservando e conoscendo le singole situazioni, si imposterà l’organizzazione più adeguata per rendere il più sereno possibile il loro soggiorno e predisporre il percorso di inserimento secondo appositi accordi con gli enti preposti. I diversi servizi verranno assicurati dall’Accademia Casa di popoli, culture e religioni”.
Nel frattempo il Centro di ascolto immigrati della Caritas effettuerà il censimento e la conoscenza più approfondita delle persone e delle loro necessità. Contestualmente si avvieranno le pratiche per l’asilo. Tutte le attività relative al progetto di accoglienza vengono svolte in sinergia con il prefetto di Sassari, Maria Luisa D’Alessandro.