Il vicario generale della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, avuta notizia dall’autorità degli atti vandalici perpetrati nelle ultime ore nella chiesa di Ca’ de Caroli a Scandiano, si è recato sul luogo, assistendo ai primi atti di indagine da parte dei Carabinieri, prontamente intervenuti poiché allertati da alcuni parrocchiani; ha potuto così verificare gli esiti della devastazione operata da ignoti, animati da cieca violenza. Lo riferisce il settimanale cattolico reggiano “La Libertà”.
“L’imbrattamento dei muri insieme con la distruzione di statue, di arredi e di suppellettili liturgiche è ciò che si può constatare; ciò che più addolora è la dispersione a terra dei vasi sacri e delle specie eucaristiche, dopo aver forzato il tabernacolo”, prosegue “La Libertà”.
Il vescovo, informato dell’accaduto, ha espresso “profondo rammarico” invitando sacerdoti e fedeli della diocesi “a stringersi idealmente intorno alla comunità di Ca’ de Caroli e al suo parroco, don Rino Bertoldi, elevando preghiere per la riparazione e per il pentimento degli autori”. La profanazione, dal punto di vista canonico, comporta automaticamente la scomunica per quanti hanno compiuto tali insani gesti.
Il vescovo si è riservato, sin d’ora, di recarsi nelle prossime settimane nella chiesa di Ca’ de Caroli per presiedere una santa messa, quale segno di particolare vicinanza alla comunità locale, sfregiata nel sentire religioso che ha radici antichissime.