“La mia presenza oggi serve a ribadire, prima di tutto, il dovere del ricordo. La scossa di terremoto che ha colpito L’Aquila nella notte tra il 5 e il 6 aprile 2009 appartiene alla memoria collettiva dell’Italia e del mondo. Ricordiamo le 309 persone – 309 angeli per usare le parole del dottor Cinque – che hanno perso la vita e i loro cari, a cui va ancora oggi il mio più sentito cordoglio. Tra le vittime, tanti bambini e tanti giovani, come gli otto ragazzi e ragazze della Casa dello studente che in questa città erano venuti per prepararsi il futuro”. Si è aperto con queste parole l’intervento che il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, ha pronunciato questa mattina a L’Aquila per l’inaugurazione del Parco della Memoria, in ricordo delle 309 vittime del sisma del 6 aprile 2009.
“Penso anche a tutti coloro che hanno perso la casa, la sede della propria attività, o anche i luoghi della loro spensieratezza”, ha proseguito il premier, evidenziando che “un terremoto – come è accaduto per tutti gli altri che hanno colpito il nostro Paese – è una ferita profonda inferta a questa comunità. Noi non possiamo dimenticare. Noi non dobbiamo dimenticare”.