Trecento nonni volontari Auser, cinquecento bambini da 0 a 6 anni, 1.200 famiglie, 47 partner e quattro regioni: Lombardia, Toscana, Umbria e Basilicata. Sono i numeri del progetto “I nonni come fattore di potenziamento della comunità educante a sostegno delle fragilità genitoriali”, soggetto capofila Auser Lombardia. Un progetto realizzato nell’ambito del bando per la prima infanzia affidato per la gestione da Fondazione con il Sud all’impresa sociale “Con i Bambini” che ha presentato oggi a Roma esiti ed esperienze.
Con l’aiuto dei nonni volontari dell’Auser i bambini e i loro genitori hanno potuto contare su un accesso ai servizi del territorio più ampio e flessibile con forme di prolungamento dell’orario; i nonni hanno accompagnato i bambini a scuola o al nido. Sono stati realizzati spazi gioco e attività di laboratorio in cui le risorse dei volontari Auser si sono affiancate a quelle del personale educativo già coinvolto. Sono stati realizzati utili sportelli presso i quali le famiglie sono state accolte, hanno ricevuto sostegno e informazioni, sono stati organizzati momenti formativi. Tutti gli interventi sono stati finalizzati a contrastare l’isolamento socio culturale e la povertà educativa delle famiglie e a prevenire il rischio di deprivazione dei bambini.
In Lombardia è stato scelto l’hinterland milanese di Sesto San Giovanni e quattro comuni della provincia di Cremona dove molte famiglie vivono in casolari isolati e lontano da scuole e servizi; in Umbria sono stati scelti piccoli comuni e realtà che hanno accolto le comunità terremotate e in Basilicata diversi comuni che hanno problemi di spopolamento e di integrazione dei migranti; nel senese in Toscana si è dato sostegno a genitori “single” e a famiglie di migranti.
Lella Brambilla, presidente Auser Lombardia e responsabile del progetto, spiega: “I nostri nonni volontari sono diventati un punto di riferimento serio e solido e non si sono mai fermati, nemmeno durante il lockdown. Questo progetto ha creato una vera e propria rete di ‘nonni e nonne di comunità’ e dato risposte concrete in territori difficili dove i servizi scarseggiano e povertà educativa ed economica si sommano. Ha fatto sentire meno sole le famiglie più fragili e disseminato esperienze positive”.
Nuove idee in campo, nuove collaborazioni: è proprio questo uno degli effetti positivi che si è attivato. Come il progetto “LeggiAmo” supportato dal Ministero per i beni e le attività culturali, per far riscoprire la lettura ad alta voce, le letture di belle storie fatte insieme ai nonni.
“Nel nostro Paese la povertà educativa priva milioni di bambini del diritto di crescere e di seguire i loro sogni – ha sottolineato il presidente nazionale Auser, Enzo Costa – i nonni di comunità hanno dimostrato che cambiare si può. I nonni da sempre svolgono un ruolo fondamentale di supporto e di aiuto nel welfare familiare. Il progetto ha mirato a creare sul territorio una rete di solidarietà e affetti con nonni e nonne di comunità per chi i nonni non li ha”.