Papa Francesco: “il Concilio base fondamentale per un mondo basato sulla fraternità”

“C’è bisogno non solo di una Chiesa nel mondo moderno e in dialogo con esso, ma soprattutto di una Chiesa che si pone al servizio dell’uomo, prendendosi cura del creato e annunciando e realizzando una nuova fraternità universale, in cui i rapporti umani siano guariti dall’egoismo e dalla violenza e siano fondati sull’amore reciproco, sull’accoglienza, sulla solidarietà”. Lo scrive il Papa, nella prefazione al volume “Fraternità Segno dei Tempi. Il magistero sociale di Papa Francesco” del card. Michael Czerny e don Christian Barone, in libreria giovedì prossimo. Il libro sarà presentato il 30 settembre in diretta streaming su Vatican News dalla Sala Barberini della Biblioteca Apostolica. Interverranno suor Alessandra Smerilli, segretario ad interim del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale; Aboubakar Soumahoro, presidente della Lega Braccianti e portavoce di Invisibili in Movimento; don Armando Matteo, sottosegretario aggiunto della Congregazione per la dottrina della fede. Modera Gerard O’Connell, corrispondente dal Vaticano per “America”. “Il Concilio era entrato nel nostro modo di essere cristiani e di essere Chiesa e, nel corso della vita, le mie intuizioni, le mie percezioni e la mia spiritualità furono semplicemente generate dalle suggestioni della dottrina del Vaticano II”, racconta Francesco nella prefazione: “Non c’era tanto bisogno di citare i testi del Concilio. Oggi, probabilmente, passati diversi decenni e trovandoci in un mondo – anche ecclesiale – profondamente cambiato, è necessario rendere più espliciti i concetti-chiave del Concilio Vaticano II, i fondamenti delle sue argomentazioni, il suo orizzonte teologico e pastorale, gli argomenti e il metodo che esso ha utilizzato”. È quello che fanno gli autori del libro, l’omaggio del Papa, i quali “leggono e interpretano il magistero sociale che cerco di portare avanti, portando alla luce qualcosa che si trova un po’ sommerso tra le righe, cioè l’insegnamento del Concilio come base fondamentale, punto di partenza, luogo che genera domande e idee e che, perciò, orienta anche l’invito che oggi rivolgo alla Chiesa e al mondo intero sulla fraternità”. “Perché la fraternità, che è uno dei segni dei tempi che il Vaticano II porta alla luce, è ciò di cui ha molto bisogno il nostro mondo e la nostra Casa comune, nella quale siamo chiamati a vivere come fratelli e sorelle”, la tesi di Francesco, secondo il quale il libro in questione “ha anche il vantaggio di rileggere nell’oggi l’intuizione conciliare di una Chiesa aperta, in dialogo con il mondo”.

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