Giornata migrante e rifugiato: mons. Crociata (Latina), “un vero senso del ‘noi’ non può escludere”

“Il dono della fede, insieme a quello della vita, ci rende responsabili di una umanità chiamata tutta a diventare un unico ‘noi’, con un senso di appartenenza, di solidarietà e di unità che sembra un compito infinito di fronte alle divisioni che lacerano il mondo intero. Una divisione drammatica è quella prodotta dalla condizione dei migranti e dei rifugiati”. Lo ha scritto il vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, mons. Mariano Crociata, nel messaggio che ha inviato ai partecipanti della celebrazione tenutasi ieri nella parrocchia “Stella Maris” di Latina in occasione della 107ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato.
Ricordando il tema scelto dal Papa – “Verso un noi sempre più grande” -, il vescovo ha sottolineato che “senza cancellare l’originalità di ognuno di noi, nessuno può essere persona da solo; diventiamo noi stessi e viviamo autenticamente solo dentro un ‘noi’ che è innanzitutto la famiglia, e poi in particolare la comunità ecclesiale, e infine la società intera”. “Dobbiamo sentire, innanzitutto come credenti, l’appartenenza dei migranti al nostro ‘noi’”, ha ammonito mons. Crociata, secondo cui “un vero senso del ‘noi’ non può escludere, particolarmente quelli che condividono la nostra stessa fede” con i quale “formiamo l’unica Chiesa ciascuno con la medesima dignità battesimale e la fraternità a cui Cristo ci ha generato”. “Questa stessa fraternità – ha evidenziato – deve diventare un compito verso tutti quelli che mettono piede in questa nostra terra, perché soprattutto i più disperati e smarriti tra loro sentano di essere abbracciati da un ‘noi’ che il senso dell’umanità, insieme alla fede, incessantemente ci ispira”.

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