“Siamo tutti sulla stessa barca”. La frase pronunciata da Papa Francesco il 27 marzo 2020 in una piazza San Pietro vuota è risuonata più volte durante la tredicesima edizione del Festival francescano che si è conclusa ieri, a Bologna.
Un buon afflusso hanno fatto registrare gli appuntamenti che hanno visto, sabato 25 settembre, padre Alex Zanotelli, mons. Erio Castellucci e don Luigi Ciotti sul palco di piazza Maggiore. Un filo rosso ha legato i loro interventi a quello della sera precedente, che ha visto Cecilia Strada dialogare con il card. Matteo Maria Zuppi e padre Enzo Fortunato, e quello di ieri mattina: un profondo dialogo tra gli studenti del Liceo Malpighi e il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi.
“Per perseguire un’economia gentile, ovvero che non sfrutti ma che generi, che non si limiti all’elemosina ma che crei inclusione, che non si armi per dominare popoli, occorre – spiega una nota – riscoprire la politica con la P maiuscola, quella cioè che si mette al servizio, quella che ci fa essere ‘volontari’”. “Il Festival francescano – assicurano i promotori – coglie dunque questa sfida, tutta contemporanea dell’‘affidarci all’altro’ scegliendo il tema della fiducia, strettamente connesso a quello della fede e della fedeltà, come argomento sul quale basare il festival del prossimo anno”.
La tredicesima edizione si è chiusa con 10mila presenze effettive a Bologna e il doppio (20mila) quelle online nei soli giorni del Festival. Quest’ultimo dato, precisano i promotori, “è destinato a salire perché tutti gli interventi rimarranno visibili sui canali social”.