“Il Pnrr non ha adottato come priorità i bisogni legati ai diversi soggetti sociali del Paese al pari delle infrastrutture economiche, la rivoluzione tecnologica e la transizione ecologica. Colmiamo la carenza con gli altri fondi. Il primo aspetto messo in secondo piano è sicuramente la questione dei bambini visto che la pandemia ha aumentato la povertà infantile e soprattutto ha aumentato ulteriormente le diseguaglianze: ad esempio oltre il 14% delle famiglie con bambini non ha computer in casa, con tutte le ripercussioni sulla Didattica a distanza” . Così Linda Laura Sabbadini, direttrice centrale dell’Istat, chair di Women20 nel suo intervento nel corso della tavola rotonda “Quali vie per la bellezza? Quale futuro per il Paese?” al 53° Incontro nazionale di Studi delle Acli. “Un altro punto è quello dei giovani, ed era un problema che già c’era prima, con la pandemia si è solo acuito, ma dobbiamo intervenire, ad esempio su formazione e istruzione, perché è passato il messaggio che studiare non serve perché tanto il lavoro non si trova, invece è necessario ricostruire non la speranza astratta ma ricostruire il bel lavoro come garanzia della dignità della persona. L’altro punto riguarda le donne: questa crisi, a differenza di quella del 2008 che colpì l’industria, ha colpito i servizi e dunque le donne che sono quelle più occupate nei servizi, alla persona, nel turismo, e che hanno lavoro più precario e irregolare. infrastrutture sociali devono stare al primo posto. Perché alleggerisce le donne del carico di lavoro familiare ma riducono tutte le disuguaglianze, tra bambini, tra anziani, tra disabili. tenuto conto di queste fragilità. La risoluzione dei problemi economici non garantisce quella dei problemi sociali”.