“L’attuale risposta alla difficile situazione di migliaia di richiedenti asilo haitiani, compresi bambini e famiglie, va contro i nostri valori. L’amministrazione Biden deve fare di meglio”. Lo ha affermato Christy Gleason, vice responsabile di Policy, Advocacy e Campaigning di Save the Children. In seguito alla risposta dell’amministrazione Biden al recente afflusso di richiedenti asilo haitiani e la decisione di appellarsi al Titolo 42 dello United States Code, Save the Children “esprime profondo disappunto”. In una nota, l’Ong denuncia che “nonostante la crisi umanitaria ad Haiti, migliaia di richiedenti asilo, tra cui famiglie e bambini, vengono allontanati attraverso voli di rimpatrio e, inoltre, sono stati riportati diversi casi di trattamenti disumani all’arrivo negli Stati Uniti”.
Per Gleason “è inammissibile che famiglie e bambini richiedenti asilo siano costretti al rimpatrio forzato ad Haiti senza seguire le dovute procedure. Nel Paese ci sono difficoltà inimmaginabili, dagli scontri politici, ai disastri nazionali, da un sistema sanitario al collasso all’insicurezza alimentare”. “Chiediamo all’amministrazione Biden – prosegue – di bloccare immediatamente i voli di rimpatrio e di fornire ai bambini e alle famiglie haitiani richiedenti asilo il diritto di chiedere asilo, garantito a livello internazionale. Cercare sicurezza non è un crimine e non deve essere considerato come tale. I bambini e le famiglie devono essere protetti a tutti i costi”.
Save the Children, insieme al Save the Children Action Network, il suo organo di Advocacy, “continuerà a sostenere i bambini e le famiglie – conclude la nota – per garantire che siano trattati in modo umano e nel rispetto della legge, con dignità e rispetto, e collaborerà con l’amministrazione Biden per porre fine alle espulsioni”.